Tutto quello che c’è da sapere sul tagete

I pollici verdi lo conoscono bene ma anche chi non è particolarmente esperto di piante avrà visto almeno una volta nella vita il tagete, una pianta vivace e dai colori accesi che viene utilizzata per ornare aiuole e bordure ma che ha moltissime altre funzionalità.

Si adatta a qualsiasi genere di terreno e ne esistono oltre 50 specie e tantissime varietà, alcune annuali altre perenni.

La fioritura, abbondante e duratura, ha inizio durante il periodo primaverile e termina a settembre anche se alcune varietà mantengono i loro fiori fino a novembre.

I fiori sono capolini semplici o doppi che ricordano molto, per la loro forma, le margherite o i garofani. Decisamente caratteristici sono i colori che vanno dal giallo a tutte le sfumature di rosso e l’odore penetrante e pungente delle loro foglie tanto da far si che venga comunemente definita puzzola.

Questa pianta rustica e di facile coltivazione appartiene alla famiglia delle asteracee e viene preferita da molti, oltre che per la sua bellezza anche, per la facile coltivazione e la sua adattabilità a qualsiasi genere di terreno.

Dopo questo breve premessa, cerchiamo di conoscere dettagliatamente la storia, la simbologia di questa pianta erbacea, i suoi utilizzi e cosa la rende così speciale e molto apprezzata. Insomma, cerchiamo di capire tutto ciò che c’è da sapere sul tagete.

  • Tagete: storia e simbologia
  • Quali sono le principali specie di tagete?
  • Come si coltiva il tagete?
  • Come può essere utilizzato il tagete?

Tagete: storia e simbologia

Il tagete viene anche definito garofano indiano nome che però non deve trarre in inganno in quanto questo fiore non proviene dall’Oriente bensì dall’America, infatti quando si parla di garofano indiano si fa riferimento agli Indios, ossia ai nativi americani. Originaria del Messico e dell’America centrale, questa pianta è stata importata in Europa nel XVI secolo e sin da subito è stata impiega per decorare siepi e bordure nelle aiuole. Nel suo Paese di origine viene largamente utilizzata durante il giorno dei morti infatti secondo alcune credenze popolari l’1 e il 2 novembre gli spiriti dei defunti tornano sulla terra a trovare i loro cari e per l’occasione vengono addobbati altari e tombe.

In Messico e in America questo fiore simboleggia la beatitudine mentre in Europa la comprensione.

Quali sono le principali specie di tagete?

Esistono oltre 50 specie di tagete ma le varietà principali sono cinque.

Tagetes erecta

Può raggiungere fino i 90 cm di altezza e la sua particolarità sta nel contrasto cromatico e di forme che si crea tra il fogliame, di un colore verde intenso, e gli enormi fiori gialli a forma di palloncino.

Tagetes lucida

Molto più piccola (30 cm) e decisamente meno vistosa rispetto alla precedente questa varietà, con i suoi fiori giallo acceso, è una delle più utilizzate per la semplicità di coltivazione e per la sua capacità di resistere anche a basse temperature.

Tagetes tenuifolia

.Una specie che non ama il freddo ed è conosciuta per sua bellissima fioritura che ha inizio in primavera e termina ad autunno inoltrato.

Tagetes subulata

. Molto simile a quella erecta, la tagetes subulata si differenza solo per le foglie di colore verde che vanno a creare una sorta di tappeto.

Tagetes patula

. Una specie che, dal punto di vista estetico, non ha nulla da invidiare alle precedenti: foglie dal colore verde scuro e fiori gialli ricchi di striature rosse.

Come si coltiva il tagete?

La messa a dimora del tagete deve avvenire durante la primavera mentre la semina, al fine di ottenere il miglior risultato possibile, va eseguita alla fine della stagione primaverile, con temperature abbastanza alte. Il terreno preferito da questa pianta è un terriccio povero e se questo si presenta troppo solido e umido è preferibile aggiungere un po’ di sabbia. Il tagete predilige i climi miti ma molte varietà sono definite rustiche e vanno bene anche in luoghi con un clima decisamente più rigido, il segreto sta nel coltivarle in zone particolarmente esposte alla luce solare. L’aspetto dell’irrigazione è decisamente importante e occorre sapere quante volte il tagete va innaffiato per evitare ristagni di acqua o, al contrario, eccessiva secchezza. I suoi fiori in realtà non necessitano di grandi quantitativi di acqua, di conseguenza l’irrigazione va fatta di rado e quando non ci sono precipitazioni.

Come può essere utilizzato il tagete?

Il tagete è una pianta ornamentale per cui viene largamente utilizzata per ornare siepi, aiuole e bordure. Spesso i suoi fiori possono essere recisi e impiegati per la creazione di composizioni floreali, grazie anche alla loro capacità di durare a lungo.

Il loro odore aspro e pungente permette anche di allontanare i nematodi dai terreni infestati e permette di tenere lontano i parassiti dalle coltivazioni.

Il suo olio essenziale sembra essere anche molto utile come antimicotico, disinfettante e calmante.

Come si può notare il tagete è una pianta dalle mille proprietà: esteticamente bella, coloratissima e un’ottima alleata degli agricoltori e dei contadini. C’è chi addirittura ritiene sia utile per tenere lontane le fastidiosissime zanzare.

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