La storia dei re magi

Tra fede e tradizione, tra storia e leggenda, il 6 gennaio si festeggia l’arrivo dei Re Magi, l’Epifania.

In questo articolo scopriremo alcune curiosità su questi personaggi:

  • Chi erano davvero i magi?
  • Da dove arrivava la stella che li guidava?
  • Il simbolismo dietro la stella cometa

Chi erano davvero i Re Magi?

Le prime testimonianze scritte dell’arrivo di alcuni Re Magi al cospetto del Bambino Gesù giungono ufficialmente dal Vangelo di Matteo, ma trovano eco in numerosi altri documenti, soprattutto Vangeli Apocrifi, che citano lo stesso episodio, sebbene con alcuni particolari differenti di versione in versione.

I magi, ai tempi di Gesù, erano dei saggi studiosi, astronomi e scienziati provenienti dalla civiltà dei Medi, seguaci del culto di Zoroastro.

Essi studiavano il cielo ed il movimento degli astri, annotandone tutti gli accadimenti.

É improbabile che fossero dei Re, in quanto storicamente nel periodo non si ha notizia di Sovrani che fossero anche Magi, sebbene alcune leggende narrino che i tre Re Magi fossero fratelli, sovrani di Persia, India e Arabia.

I nomi che conosciamo oggi sono stati introdotti a seguito degli scritti di Marco Polo, che cita i nomi di Baldassarre, Melchiorre e Gaspare nella sua narrazione ne “Il Milione”.

La tradizione li raffigura come personaggi di razza e colore differente, bianco ed europeo Melchiorre, orientale Gaspare, di colore Baldassarre, a rappresentare che l’omaggio al Messia proveniva da tutto il mondo pagano allora conosciuto, e che il messaggio di pace poteva essere trasmesso a tutto le persone.

Anche i doni portati dai Magi hanno un significato molto preciso: con l’oro si riconosce la regalità del Bambinello, l’incenso è simbolo della sua divinità, mentre la mirra lo qualifica come Profeta.

Il racconto del Vangelo di Matteo non specifica quanti fossero, ed altre fonti citano chi dodici, chi una moltitudine di Magi accorsi alla Divina Culla.

La tradizione fissa il “tre” il numero canonico dei magi, con precisi riferimenti all’importanza religiosa della cifra, considerata simbolo del Divino.

I resti mortali dei Magi – si narra – furono rinvenuti da Santa Elena, madre di Costantino, in India, e da lei fatti portare a Costantinopoli.

Da lì, le spoglie furono traslate in un’arca prima a Milano, nella chiesa di S. Eustorgio, e successivamente in Germania, dove a tutt’oggi riposano nel Duomo di Colonia.

A Milano resta solo qualche reliquia, e l’affettuoso ricordo della Cappella dei Magi.

Cos’era la stella che li guidava?

Nel racconto biblico si precisa che i Magi erano giunti ad adorare Gesù seguendo una stella.

Tanti hanno ipotizzato che si trattasse di una cometa, nella fattispecie la cometa di Halley che era già conosciuta ed osservata sin dai tempi antichi per la sua periodicità e luminosità.

Era dunque essa, la Stella che illluminò il Presepe?

Questa ipotesi fu corroborata da un affresco che adorna ancora oggi la Cappella degli Scrovegni di Padova, nel quale è raffigurata una stella con la coda che campeggia sopra i magi in adorazione.

Fu Giotto, che dipinse questa Cappella nel 1303, ad aggiungere una appendice all’astro luminoso, probabilmente affascinato dal ricordo della cometa di Halley che era realmente passata solo un paio di anni prima.

Da quel momento praticamente tutte le raffigurazioni, anche quelle del nostro attuale presepe, riportano una stella cometa, ovvero una stella con la coda.

In realtà la cometa di Halley era transitata vicino alla terra circa una dozzina di anni prima rispetto alla data presunta di nascita di Gesù, per cui i tempi non coinciderebbero.

Già Keplero, famoso astronomo del 1600, aveva ipotizzato che la stella seguita dai Magi fosse invece un particolare allineamento di corpi celesti, con un importante significato astronomico.

In effetti, nel 7 a.C. ebbe luogo un’importante allineamento del pianeta Giove con il pianeta Saturno nella costellazione dei pesci, avvenimento che si ripeté per ben tre volte durante l’anno, e per la prima volta da 800 anni.

Il simbolismo dietro la stella cometa del presepe

Visto che Magi erano indubbiamente esperti di astronomia, difficilmente un tale evento avrebbe potuto sfuggire loro.

È quindi plausibile che la stella che ha guidato questi Sapienti verso Gesù, astro non notato da Erode perché ignorante in materia, forse appunto la congiunzione di Giove con Saturno.

In più, i popoli orientali consideravano Giove come simbolo di regalità e di potere, Saturno come segno di giustizia, mentre la Costellazione dei Pesci, segno d’acqua, era associata a Mosè e per estensione al popolo Ebraico.

Il significato esplicito di un tale allineamento era, più o meno, che dal Popolo Ebraico sarebbe sorto un Re potente e saggio.

Non desta quindi sorpresa la decisione di tre – o più – Magi di mettersi in cammino verso il territorio Ebraico per conoscere il Sovrano nato sotto quella speciale “Stella”.

In conclusione, la storia dei Re Magi ha incuriosito ed affascinato generazioni e civiltà intere, e portato a ricerche e scoperte e supposizioni in tutte le epoche.

Ma, in definitiva, quel che più conta è il messaggio di pace e di amore che tutta questa storia ci narra, messaggio che può e deve essere condiviso da tutte le popolazioni del Mondo, di qualsiasi colore, razza, religione o provenienza geografica esse siano.

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