Utili accorgimenti e consigli per prendersi cura delle ortensie

Le ortensie sono una tipologie di fiori appartenente alla famiglia delle Hydrangeaceae. Ci sono moltissime varianti e specie di ortensie, questo è dovuto al differente PH del suolo in cui vengono piantate. I colori più comuni sono il bianco, il blu, il rosso e il viola con le sue sfumature.

Le tipologie di orchidee più comuni che generalmente si possono trovare e reperire dal fioraio o dal vivaio sono quelle di origine rampicante legnose o arbustive provenienti specialmente dalle zone dell’Asia e vicino all’Himalaya.

Caratteristiche e cura delle ortensie

Le ortensie hanno tipicamente un fusto piuttosto robusto, caratterizzato da numerose foglie dentate. Le foglie invece sono generalmente collocate in maniera opposte e di tre in tre.

Per quanto riguarda invece i loro fiori, sono per natura uniti e racchiusi in quelle che volgarmente vengono definite “pannocchie” a causa della loro forma che vi assomiglia.

Come si accennava in precedenza la fioritura può essere di diversi colori che sono dettati oltre che dal suolo su cui sorgono anche da alcune caratteristiche proprie del patrimonio genetico della pianta.

Le principali tipologie di ortensie che si possono reperire con facilità sono:

  • L’Hydrangea Hortensis: si tratta della più comune pianta di ortensia che viene normalmente inserita in case ed appartamenti e che vede il suo periodo di fioritura a partire dai mesi primaverili fino alla fine dell’estate.
  • L’Hydrangea Paniculata: questa specie di ortensie si caratterizza per lo più da fiori di colore chiaro, tendenti al bianco a al rosa tenue. Il periodo della sua fioritura avviene verso luglio ed i fiori raggiungono forma ed altezze che richiamano quelle delle piramidi, fino a superare in alcuni casi, specialmente tra le piante coltivate in giardino o all’aria aperta, i 5 metri di altezza.
  • L’Hydrangea Quercifolia: al contrario della specie precedente, questo tipo di orchidee non superano il metro e mezzo di altezza. Le sue foglie nella parte dietro prendono un colore tendente al rosso, mentre i suoi fiori dall’iniziale colore bianco candido passano al rosso intenso durante la maturazione della fioritura.
  • L’Hydrangea Sargentiana: questa è una tipologia piuttosto insolita tra le comuni orchidee, oltre a raggiungere i tre metri di altezza, fiorisce solo in estate e i suoi fiori risultano essere “piatti” o schiacciati. I colori tipici che la caratterizzano sono sfumature di violetto o lillà leggermente “pelosi” al tatto.
  • L’Hydrangea Arborescens: pianta caratterizzata da enormi foglie di forma ovale, con i suoi fiori bianchi fiorisce a luglio.

Come prendersi cura al meglio delle proprie orchidee in casa e in giardino

Le ortensie sono delle piante abbastanza delicate, ma robuste allo stesso tempo. Se si seguono determinati accorgimenti nella manutenzione e cura di queste piante la loro fioritura durerà più a lungo mettendo allegria in tutta la casa.

Ecco gli accorgimenti utili da seguire per la cura delle ortensie:

  • La temperatura: questo è un fattore davvero di rilievo nel processo di cura delle ortensie. Come abbiamo visto in inverno subiscono un periodo di “letargo” per poi risvegliarsi alla fine di marzo e fiorire in primavera e in estate. Questo in natura. In casa si può cercare di prolungare il più possibile la loro fioritura fino anche a 8 settimane facendo attenzione a non far superare i 16/18 gradi. Può essere difficile soprattutto in estate, ma ne vale senza dubbio la pena.
  • Il luogo adatto: questo è un altro fattore fondamentale. Scegliere dove posizionare le proprie orchidee stabilisce come e quanto fioriranno nel lungo termine. Il luogo ideale è un posto sufficientemente luminoso ma in cui non arrivi la luce dl sole direttamente e fresco. Purtroppo le ortensie non sono inclini a fiorire per più stagioni consecutive, l’ideale sarebbe piantarle in giardino dove il clima risulterebbe senza dubbio più ottimale.
  • Annaffiatura: questa è una fase altrettanto importante e allo stesso tempo delicata. Quanta acqua bisogna dare alle ortensie e con quale frequenza? La risposta è spesso. In particolare nel periodo primaverile durante il quale la pianta si risveglia e torna alla vita è molto importante darle da bere molto spesso, ma non troppo da ubriacarla poverina! E se le foglie risultano secche o opache? Anche in questo caso la risposta è più semplice di quel che si può pensare: basta inserire un pò d’acqua di bottiglia in uno spruzzino e bagnarle leggermente. È importante non utilizzare acqua di corrente in quanto risulta essere troppo calcarea e provocherebbe l’effetto contrario, in più in questo modo nelle stagioni più calde si aiuta la pianta grazie alla creazione di un ambiente più umido.

Qualche trucchetto in più per il benessere delle ortensie

Vediamo adesso invece oltre alla normale manutenzione, qualche accortezza in più che può davvero far la differenza, anche per quanto riguarda la salute delle ortensie:

  • Concime: scegliere il tipo adatto di concime in base al tipo di ortensia che si acquista è importantissimo, ed è sempre un’ottima idea chiedere a colui che la vende quale sia. Inoltre sarebbe ottimale aggiungere un pochino di concime alla pianta circa una volta alla settimana, in quanto i concimi contengono sostanze nutritive tra cui il potassio, di cui le ortensie vanno ghiotte!
  • Potatura: quest’operazione è piuttosto delicata, ma necessaria. Per le ortensie da appartamento l’ideale è svolgere questo processo a settembre, verso la fine dell’estate lasciando per lo meno un paio di gemme per ramo e lasciarla per un pò nella zona più fredda della casa. I rami da tagliare sono naturalmente quelli secchi, proprio sopra le gemme. Per le ortensie tenute all’aperto invece è ideale potarle durante l’inverno, alla fine dell’anno, tagliando i rami secchi.

Per concludere un ultimo consiglio è quello di prestare sempre particolare attenzione alla grana delle foglie e al loro colore. Spesso infatti se sono presenti delle macchine giallastre o biancastre può essere il sintomo di un fungo che si può prontamente combattere con l’uso di antifungini a base di zolfo oltre che alla potatura delle parti infette.

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